“Creare è un dovere che mi è stato donato”

DadaDebora

Debora Basei

Dada e Debora

Dada è il mio nome d’arte, un omaggio all’avanguardia novecentesca che ha rivoluzionato le convenzioni artistiche. In questo contesto, mi identifico completamente con la materia che utilizzo, considerandola non solo come un semplice mezzo, ma come un’entità viva che si interseca con l’arte stessa. Le innumerevoli forme che emergono da questa materia assumono funzioni nuove e sorprendenti, sfidando le aspettative e promuovendo una riflessione critica sulla percezione estetica. Attraverso questa pratica, intendo esplorare le possibilità illimitate dell’espressione artistica, abbracciando il caos e l’imprevisto come elementi costitutivi del mio lavoro.

Debora, un nome che racchiude l’essenza della razionalità, rappresenta la mia inclinazione a trasformare il pensiero in oggetti funzionali. In questa dimensione terrestre, il mio appellativo simboleggia la sintesi del ragionamento e della praticità, illuminando il percorso verso soluzioni concrete e significative.

La creatività è linfa vitale ed è l’espressione della nostra immortalità.

“Creare è divino, imitare è umano”

Man Ray

Diplomata Maestra d’Arte presso l’Istituto Statale d’Arte, oggi noto come Liceo Artistico Bruno Munari di Vittorio Veneto, ho intrapreso un percorso di formazione presso una rinomata agenzia di comunicazione, leader nel settore del marketing per le aziende. Questa formazione, evolutasi in un’opportunità lavorativa, mi ha consentito di esplorare vari ambiti, tra cui la moda, il design e l’architettura, ampliando così il mio orizzonte professionale e creativo.

L’esperienza nel mondo dell’imprenditoria mi ha permesso di comprendere come vengono creati gli oggetti quotidiani. Ho imparato a vedere ogni elemento, anche il più piccolo, come parte di un processo complesso di progettazione e produzione. Questo percorso si articola in fasi come l’ideazione, la progettazione, la produzione e la distribuzione. Ho apprezzato la bellezza e la complessità di questo processo, che arricchisce sia il mio percorso professionale che personale, sottolineando l’importanza della creatività, dell’innovazione e della precisione e soprattutto il valore di conoscere le “cose” non solo come singoli elementi ma come parte di un complesso sistema.

Nasce così “Ricrearti”  www.ricrearti.it

Prendersi cura dell’ambiente con creatività

Nel 2006 grazie all’esperienza diretta con le aziende, ho dato vita ad un’iniziativa di riuso creativo degli scarti di lavorazione aziendale, eccedenze di processi industriali e di materiali di comunicazione inutilizzati.

La crescente produzione di rifiuti rappresenta un grave problema ambientale e una perdita di opportunità creative. Questo progetto intende trasformare i materiali di scarto in nuove opere, promuovendo sostenibilità e innovazione.

L’obiettivo è riutilizzare scarti aziendali per creare arte e oggetti utili, contribuendo a un’economia circolare in cui ogni azienda valorizza i propri rifiuti, coinvolgendo artigiani e persone in difficoltà.

Il progetto favorisce una rete di collaborazione tra aziende e comunità, riducendo i rifiuti e generando benessere sociale ed economico.

  • Riduzione dei Rifiuti
  • Sviluppo delle Competenze
  • Innovazione Creativa

Il progetto rappresenta una visione futura in cui i rifiuti sono risorse. È un invito a partecipare a una rivoluzione sostenibile, valorizzando i materiali di scarto e ponendo la sostenibilità al centro della creatività.

Ricrearti è condiviso principalmente con:

l’Associazione di promozione sociale il Pesco di Mogliano V.to

e l’Associazione Piccola Comunità Onlus realtà che hanno lo scopo comune di aiutare persone in difficoltà.

Ho collaborato e creato per:

RCS Media Group

Axa Italia

Atalanta Bergamasca Calcio

Veneto Banca – Juventus

TNT Poste, Palazzetti SpA

Amorim Cork Italia SpA

Fincantieri SpA

Autorità Portuale del mare Adriatico Settentrionale

Assindustria Veneto Centro

Aziende del Gruppo Sostenibilità di Confindustria Veneto Est

Artisti, designer:

Dario Fo

Elio Fiorucci

Architetto Toni Follina